• Il Lato “Soft” dei Dinosauri

    La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nature e condotta da Mark Norrel, dell’American Museum of Natural History, che vede anche il coinvolgimento di Jasmina Wiemann e del paleontologo italiano Matteo Fabbri (Yale University), ha dimostrato che le prime uova di dinosauro erano soffici!

    Come per i coccodrilli, stretti parenti dei dinosauri mesozoici, e per gli uccelli, loro discendenti, si è sempre pensato che le uova dei dinosauri fossero dure, cioè con un guscio calcificato. I loro resti fossili sono particolarmente rari, ma le testimonianze giunte finora non lasciavano dubbi: le uova dei grandi rettili del passato un guscio rigido e spesso come quelle della maggior parte dei rettili moderni e degli uccelli.

    Il guscio duro è un elemento che isola e costituisce una barriera protettiva per l’embrione dai microorganismi esterni e dall’essiccazione. I rettili, hanno infatti sviluppato questo tipo di guscio poiché l’ambiente terrestre presenta delle condizioni ambientali più “difficili” rispetto a quelle dell’ambiente acquatico, e questo ostacolerebbe lo sviluppo dell’embrione stesso.

    Ma la ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nature e condotta da Mark Norrel, dell’American Museum of Natural History, e che vede anche il coinvolgimento di Jasmina Wiemann e del paleontologo italiano Matteo Fabbri, entrambi della Yale University, ha dimostrato che le prime uova di dinosauro erano soffici!

    Le analisi geochimiche sono state effettuate sui resti di due diversi gruppi di dinosauro di cui per primi nel tempo ci sono giunte testimonianze di uova fossilizzate, il Mussasaurus (Triassico sup.) – uno dei primi sauropodi di cui sono stati rinvenuti resti fossili di uova e Protoceratops (Cretacico sup.), di cui si hanno i primi resti fossili di uova per il gruppo dei ceratopsi. L’analisi conferma la composizione organica di queste uova di dinosauro dal guscio morbido, rivelando una struttura stratificata che ricorda il guscio d’uovo delle tartarughe azzannatrici attuali.

    I ricercatori si sono concentrati sulle composizioni minerali e chimiche dei fossili, tra cui un alone di colore scuro e biancastro che circonda gli embrioni fossilizzati: sono stati confrontati i gusci d’uovo di Protoceratops e Mussaurus con quelli di altri diapsidi, rivelando che il primo uovo di dinosauro era a guscio molle. L’uovo di dinosauro calcificato a guscio duro si è evoluto in modo indipendente (omoplasia) almeno tre volte durante il Mesozoico, spiegando così la tendenza di gusci duri nel record fossile per i dinosauri comparsi successivamente. 

    Abbiamo cercato eventuali residui di una membrana proteica a guscio d’uovo: sono stati fondamentalmente messi a confronto un gran numero di campioni attuali e fossili per costruire un set di dati che diano un’idea complessiva del quadro molecolare del guscio d’uovo nel tempo.
    Probabilmente questi dinosauri seppellivano le loro uova per mantenerle così umide e protette, esattamente come fanno oggi molte tartarughe, serpenti e lucertole.

    Questa nuova informazione, insieme alle precedenti ricerche di alcuni paleontologi sulle strategie di nidificazione dei dinosauri, ci restituisce una visione più chiara e completa della nidificazione e delle cure parentali dei dinosauri, di cui ancora si conosce pochissimo.

    Wiemann e Fabbri hanno dichiarato che la nuova scoperta mostra che i tre gruppi principali dei dinosauri – Ornithischia, Sauropodomorpha e Theropoda – presentavano tutti, nelle loro forme primitive, gusci d’uovo morbidi e le uova a guscio duro e calcificato si sono evolute successivamente in maniera indipendente per ogni gruppo.

    In sostanza, facendo un passo indietro e guardando i dati molecolari, abbiamo scoperto che i primi dinosauri nelle fasi riproduttive, avevano un comportamento più simile ai rettili che ai loro discendenti, gli uccelli “, ha detto Fabbri.