• I “Permian Hunters” viaggiano fino al Triassico

    I “Permian Hunters” viaggiano fino al Triassico

    Dall’inizio della sua attività, APPI sostiene e finanzia un’importante progetto di ricerca, “Permian Hunters”, una campagna di scavo paleontologico nei depositi Permiani della Sardegna Nord-Occidentale.

    Il sito paleontologico di Torre del Porticciolo (Alghero), che è ben conosciuto a livello sia nazionale che internazionale per il ritrovamento sensazionale dei primi resti degli antenati dei mammiferi (sinapsidi basali) in tutta Italia, ora ha un’importante novità…ma prima raccontiamo quello che è successo negli anni scorsi!

    Nel 2016, durante una ricognizione geologica nell’area, è stato scoperto un secondo livello fossilifero molto promettente, distante circa 100 m dal sito di Alierasaurus.
    Analisi preliminari hanno messo in luce la presenza di un grande sinapside basale carnivoro riferibile alla Famiglia Sphenacodontidae, il gruppo che contiene il famoso predatore Dimetrodon, caratterizzato da un’ampia e iconica vela sul dorso. La scoperta rappresenterebbe il primo sinapside basale carnivoro dal Permiano dell’Italia, e uno dei pochi conosciuti e studiati in tutto il continente europeo.
    Ancora più recentemente, nell’estate 2017, sono state scoperte le prime impronte fossili attribuibili a vertebrati del Permiano della Sardegna. Il materiale, scoperto nella zona di Cala Viola -poco distante dall’area di Torre del Porticciolo, ed è rappresentato sia da impronte su lastre di arenaria isolate, che ancora in posto nell’affioramento originale.

    Considerando questi elementi nel complesso, la zona di Torre del Porticciolo si è rivelata tra le più importanti non solo in Italia ma in tutto il continente europeo, per la presenza di antenati di mammiferi con dieta sia erbivora che carnivora. Inoltre rappresenta solo il secondo sito in tutta Europa dove sono stati ritrovati, negli stessi livelli stratigrafici, sia la impronte che i resti ossei degli animali che le hanno impresse.

    Ed arriviamo al Triassico…cioè ad oggi!
    Il nuovo recente studio, pubblicato qualche settimana fa sull’Italian Journal of Gosciences – riporta testimonianza delle prime tracce di tetrapodi del Triassico della regione della Nurra.
    I reperti icnologici sono stati trovati su blocchi di arenaria utilizzati per costruire una recinzione che limita un campeggio stagionale, nella zona costiera a nord del promontorio di Capo Caccia. Le caratteristiche litologiche e petrografiche consentono di collocare i blocchi alla porzione medio-alta dell’Arenaria di Cala Viola (Buntsandstein). Le impronte rilevate all’inteno dell’arenaria sono state riconosciute come appartenenti a Rhynchosauroides e al Rotodactylus, due comuni ichnotaxa di rettili appartenenti a faune del Triassico medio-superiode (247-201 milioni di anni fa) dell’Europa e degli Stati Uniti.

    Ad ogni campagna di scavo, non finiamo mai di stupirci cercando e scoprendo le tracce di un ricco passato, di cui questa regione ne è geloso custode, come una torre a guardia di un “porticciolo”.