• GEO-DI’ 2024

    Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna
    Giornate di studio in collaborazione con la sezione di Storia delle Geoscienze della Società Geologica italiana (SGI) e del Sistema Museale di Ateneo (SMA)


    Programma

    Giovedì 15 Febbraio 2024

    Visita geologica e pittorica

    Ore 15.00 – 16.30 – Visita guidata ai dipinti delle cappelle Bentivoglio e S. Antonio, Basilica di San Giacomo Maggiore

    Piazza Rossini 2, Bologna (con Alessandro Ceregato e Gian Battista Vai).

    Venerdì 16 Febbraio 2024

    Giornata di studi

    Accademia delle Scienze, Sala di Ulisse, Via Zamboni 31

    Ore 9.0 – 13.00 SESSIONE SCIENTIFICA
    (moderatore Alessio Argentieri)

    Ore 9.00 – Saluti istituzionali e introduzione ai lavori

    Luigi Bolondi (Presidente Accademia delle Scienze), Rodolfo Carosi Presidente (SGI)

    Gian Battista Vai – Dopo gli anniversari di Giovanni Capellini (1833-1922) e Giuseppe Scarabelli (1820-1905).

    Enrico Curcuruto – Sebastiano Mottura e la serie gessoso solfifera messiniana.

    Paolo Macini – Le escursioni geologiche di Giovonni Copellini in Valacchia (1864-65).

    Marco Pantaloni, Fabiana Console, Fabio Massimo Petti – Sulle Tracce Hermann Wilhelm Abich: un viaggio tra i vulcani italiani.

    Ore 11.00 -11.15 pausa caffè

    Ore 11.15 – ripresa dei lavori

    Corinna Guerra – La storia naturale come metodo.

    Giorgio Vittorio Dal Piaz- Il viaggio intorno al mondo di Felice Giordano: nuovi dettagli da alcune sue lettere ad Isacco Artom.

    Adele Garzarella – Geologia militare e archivi storici: dalle monografie di De Ambrosis alla Wehrgeologie di Bulow-Krantz Sonne, il ruolo della geologia nella seconda Guerra Mondiale.

    Stefano Branca, Daniele Musumeci, Luigi Ingaliso – Etna 1971 tra storia e vulcanologia.

    Simone Fabbi, Alessio Argentieri, Giovanni De Caterini, Anna Giamborino, Giulia Innamorati, Marco

    Romano – Uno contro tutti: lo schema geologico della Calabria di Leo Ogniben (1973), cinquant’ anni dopo

    Stefano Cresta – Neroniade, il giardino delle pietre che parlano dei Paleontologi degli ammoniti giurassici appenninici.

    Ore 13.00 – 14 00: pausa pranzo in loco*

    Ore 14.00 – 17.00 PRESENTAZIONE DEI VOLUMI
    (Moderatore Paolo Macini)

    HO SCELTO LA PRIGIONIA di Vittorio Vialli
    Interventi di: Silvana e Bruno Vialli, Alessio Argentieri, Luca Alessandrini.

    THE HISTORY OF FOSSILS OVER CENTURIES di Maurizio Forli e Andrea Guerrini
    Interventi di: Alessandro Ceregato, Andrea Guerrini, Maurizio Forli.

    A CACCIA DI DINOSAURI di Federico Fanti
    Interventi di: Federico Fanti, Anna Giamborino, Michela Contessi.

    ” Accesso garantito entro il limite di capienza della sala; per motivi organizzativi, è necessario confermare la partecipazione ai lavori di venerdì 16 inviando una e-mail /storiageoscienze@socgeol.it), non oltre giovedì 08/02/2024.

    Comitato Scientifico e Organizzatore: Gian Battista Vai (Accademia delle Scienze; SGI), Alessio Argentieri (Città Metropolitana di Roma Capitale; SGI), Federico Fanti (Università di Bologna; SGI), Paolo Macini (Università di Bologna; SGI), Ezio Mesini (Università di Bologna), Marco Pantaloni (ISPRA; SGI), Bruno Vialli, Silvana Vialli.


    Il Caffè di Geologicamente

    Seminari di divulgazione online

    Avviso ai naviganti! Tornano i seminari di divulgazione della Società Geologica Italiana

    Appuntamento a giovedì 29 febbraio 2024, alle ore 16:00, per un nuovo ciclo di seminari di approfondimento online. Il quinto appuntamento del “Caffè di Geologicamente” verrà trattato con i contributi della Prof.ssa Silvia Danise (Università degli Studi di Firenze) “Riscaldamento globale ed estinzioni: lezioni dal Giurassico Inferiore” e del Prof. Fabrizio Nestola (Università degli Studi di Padova) “Diamanti: messaggeri della Terra profonda”.

    Per partecipare al webinar seguire le indicazioni sottostanti.

    Collegamento Zoom:
    https://us06web.zoom.us/j/82330427374?pwd=hPIfaJXwoEfwnaI62yNZRsImg04uwA.1

    ID riunione: 823 3042 7374
    Codice d’accesso: 891773

    IMPRONTE – Noi e le Piante

    Da secoli, l’occhio di studiose e studiosi ha cristallizzato in immagini quel che possiamo e vogliamo vedere dei vegetali, dapprima disegnando a mano libera, poi usando erbari illustrati e sistemi di stampa sempre più sofisticati. Infine, con tecnologie sempre più sorprendenti, in pochi decenni l’immaginario della botanica è stato stravolto. Ma che cos’è una pianta e che rapporti dobbiamo avere con lei oggi?

    Parma, nella splendida cornice di Palazzo del Governatore, a partire da sabato 13 gennaio a lunedì 1 aprile 2024 Impronte. Noi e le piante, esposizione unica nel suo genere che ripercorre in oltre 200 oggetti figurativi (erbari storiciillustrazioni botaniche, stampe in nature printing e xiloteche, ma anche fotografie moderne e immagini ad alta tecnologia) il rapporto inesauribile che lega umanità e natura, botanica e immagini, scienza e arte.

    Realizzata dall’Università di Parma in collaborazione con il Comune di Parma e il sostegno di Fondazione Cariparma, Gruppo Chiesi e Gruppo Davines, Impronte dipana nelle sue 10 sezioni il filo della memoria naturale che da sempre l’uomo cerca di cogliere e fissare, dalla carta degli erbari alle odierne immagini satellitari dei censimenti arborei, passando per illustrazioni, taccuini, modellini e persino risonanze magnetiche e sguardi ai raggi X. Al centro, ideale e concreto raccordo tra le epoche, l’installazione audiovisiva Artificial Botany, a cura di fuse*, che esplora suggestioni e capacità espressive delle illustrazioni botaniche classiche attraverso l’uso di moderni algoritmi di apprendimento automatico.

    La mostra – visitabile gratuitamente fino all’1 aprile, da mercoledì a domenica dalle 10 alle 19, festivi inclusi – prevede anche visite guidatelaboratori didattici riservati a giovani esploratori accompagnati dai propri insegnanti e un concorso per giovani illustratori, intensificando così il dialogo – mai interrotto – tra Parma e la sua Università. Un rapporto oggi ancora più profondo grazie all’avvio dei lavori di ristrutturazione dell’Orto Botanico, oggetto di un significativo recupero volto a renderlo uno dei fulcri cittadini e nazionali su cui imperniare comunicazione scientificaeducazione e ricerca condivisa, soprattutto sui temi della cultura vegetale in ogni sua declinazione umanistica e scientifica.
    Info dettagli QUI

    Impronte. Noi e le piante è realizzata dall’Università di Parma in collaborazione con il Comune di Parma, il sostegno di Fondazione CariparmaGruppo Chiesi e Gruppo Davines e con il patrocinio e la collaborazione dell’Università di Padovale Scienze e National Geographic.
    Clicca QUI per il colophon

    #VertPaleoBologna

    ©Credits Anna Giamborino (2023)


    Ricerca, Esplorazione, Formazione e Comunicazione. 

    Sono queste le parole chiave che caratterizzano il lavoro del FantiLab, il gruppo di ricerca di Paleontologia dei Vertebrati di Bologna (#VertPaleoBologna).

    Nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali e Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bologna, APPI – Associazione Paleontologica Paleoartistica Italiana ed eccellenze emergenti della paleontologia, il Gruppo di Ricerca racchiude anni di esperienze concrete in ambito geologico e paleontologico che per noi sono fondamentali.
    Attraverso lo studio dei fossili di tutto il mondo e delle rocce che li contengono, cerchiamo di documentare le relazioni che ci sono tra i cambiamenti ambientali e l’evoluzione delle specie. La chiave per capire come affrontare le sfide di domani. L’obiettivo del nostro lavoro è coordinare, promuovere e condividere con studenti e con il grande pubblico ricerche scientifiche legate alla paleontologia e alla storia del nostro pianeta.

    Ogni anno investiamo in campagne di ricerca internazionali, coinvolgendo ricercatori e studenti nelle attività sul terreno, per garantire la possibilità alle nuove generazioni di essere preparate e competitive sul piano internazionale.
    Crediamo infatti che gli esperti del nostro settore, nel prossimo futuro, dovranno affrontare una delle professioni più dinamiche e affascinanti che ci siano. Dovranno essere prima di tutto scienziati eccellenti, capaci di lavorare con istituzioni pubbliche e private. Saranno chiamati a condividere le loro competenze scientifiche non solo con colleghi e studenti, ma anche con avvocati, commercianti, pubblici ufficiali, ministeri, esperti di etica e soprattutto di comunicazione.

    Quello che ci prefiggiamo di fare nei prossimi anni è di garantire continuità al nostro lavoro, alle nostre idee e ai nostri risultati, aprire nuove ricerche, nuove campagne di scavo e nuovi progetti comunicativi, rimanere un punto di riferimento per le nuove generazioni.
    Vogliamo condividere con voi come pensiamo di farlo.

    ©Credits Greg Funston (2022)

    #VertPaleoBologna
    vertpaleobologna@gmail.com

    ©Credits Greg Funston (2023)

    Dinosauria: anatomical and ecological innovations along the avian lineage

    I dinosauri, dominatori della Terra per 230 milioni di anni, si distinguono per una straordinaria diversità biologica riscontrabile nelle abitudini alimentari, negli ambienti occupati e nelle dimensioni corporee, spaziando dal colibrì al Tyrannosaurus rex. Ricerche condotte da ormai due secoli hanno collegato i dinosauri agli uccelli, sollevando interrogativi sullo sviluppo di caratteristiche biologiche una volta considerate tipiche solo degli uccelli moderni.
    Il dibattito sull’origine di un elevato metabolismo capace di termoregolare indipendentemente dall’ambiente esterno, in contrapposizione a quanto presente in molti rettili odierni, affonda le radici nella concezione del termine “Dinosauria” proposta da Richard Owen nel XIX secolo. Nonostante gli sforzi di molti ricercatori, la sfida persiste a causa della scarsità di informazioni fossili, generando divergenze di opinione sull’evoluzione di questa caratteristica fisiologica.
    Recenti scoperte fossili, unite a progressi nelle metodologie filogenetiche e nelle scienze paleontologiche, suggeriscono un nuovo scenario sull’origine della biologia peculiare degli uccelli all’interno della linea evolutiva dei dinosauri, indicando un’evoluzione di queste caratteristiche ben prima di quanto comunemente si credesse…

    Ci parlerà di questa incredibile diversità, che vede come protagonisti tra i più iconici animali della storia della Vita, il Dottor Alessandro Chiarenza (Università di Vigo), lunedì 11 dicembre ore 10, presso l’auletta di Anatomia Comparata – Alma Mater Studiorum Università di Bologna (via Selmi 3).

    Ascesa e trionfo dei mammiferi – The Rise and Reign of the Mammals

    Dal tramonto del regno dei dinosauri fino a noi

    È una scena che abbiamo immaginato tutti: l’asteroide che solca il cielo con la sua coda in fiamme e si schianta al largo dell’odierno Messico, sollevando tsunami e una nube nera e densissima, lassù a oscurare il sole. Quando la polvere finalmente si posa, i dinosauri si sono estinti e i primi mammiferi possono sgattaiolare fuori dalle loro tane: la fine di un mondo, l’inizio di un altro. 
    Ma non è andata proprio così: in realtà all’epoca del meteorite i mammiferi esistevano già, e da tantissimo tempo.
    Steve Brusatte, dopo aver ricostruito Ascesa e caduta dei dinosauri, ci racconta da principio questa nuova epopea: più di 200 milioni di anni fa, quasi in contemporanea ai primi dinosauri, anche i mammiferi fecero la loro comparsa, sviluppando poi nell’arco di molte ere geologiche i loro tratti distintivi – olfatto e udito raffinati, folte pellicce a ricoprire il corpo, cervello grosso e intelligenza acuta, metabolismo a sangue caldo, arcata di denti peculiare e soprattutto ghiandole mammarie attraverso cui allattare i cuccioli. Ma non si tratta solo di questo: è grazie al fatto che i mammiferi si adattarono meglio alle nuove condizioni climatiche e geologiche che, proprio alla fine della storia meravigliosa raccontata in questo libro, alcuni di loro, molto simili alle scimmie antropomorfe di oggi, presero una strada evoluzionistica del tutto diversa dagli altri che li portò ancora più lontano. Così, Ascesa e trionfo dei mammiferi è anche il lungo e appassionante prologo di una storia che, in fin dei conti, è la nostra storia.

    Di questo e tanto altro ancora, il Prof. Brusatte ci parlerà durante due imperdibili eventi organizzati da APPI – Associazione Paleontologica Paleoartistica Italina:

    Giovedì 30 novembre ore 16,30

    Firenze presso Palazzo Marucelli Fenzi, Aula Magna 112, via San Gallo 10.

    L’evento è organizzato in collaborazione con il Sistema Museale d’Ateneo e il Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università degli Studi di Firenze.

    e

    Venerdì 1 dicembre ore 16,00

     a Roma, presso Aula Lucchesi del Dipartimento di Scienze della Terra, Sapienza Università di Roma, nell’ambito dell’assemblea annuale della Società Geologica Italiana.

    Entrambi gli eventi sono patrocinati da Società Geologica Italiana e Società Paleontologica Italiana.

    Il Prof. Steve Brusatte in posa con un cranio di Smilodon. ©S. Brusatte

    Professore all’Università di Edimburgo, Steve Brusatte è uno dei paleontologi più famosi e apprezzati della sua generazione. Ha dato il nome a più di quindici nuove specie di dinosauri e a diverse specie di antichi mammiferi. Specializzato in biologia evolutiva e anatomia dei dinosauri, ha pubblicato articoli su “Science” e numerose altre riviste scientifiche, collabora abitualmente con “Scientific American” e “The New York Times”. È consulente scientifico per la paleontologia di BBC e 20th Century Fox, nonché per la serie di film di Jurassic World. Oltre a Dinosaur Paleobiology (Wiley Blackwell, 2012), testo di riferimento per la sua disciplina, ha scritto il bestseller internazionale Ascesa e caduta dei dinosauri (Utet 2018).

    SADP – The Southern Alberta Dinosaur Project

    Dinosaur Provincial Park_ Foto D. Bonadonna

    In via del tutto sperimentale e per la prima volta, la scorsa estate l’Associazione Paleontologica APPI ha  avviato un progetto di collaborazione con il ROM (Royal Ontario Museum) e il Philip J. Currie Dinosaur Museum per un progetto di scavo paleontologico e prospecting geologico che ha coinvolto anche alcuni studenti italiani dell’Università Alma Mater di Bologna, le cui attività sono state supportate da APPI.
    Il progetto ha avuto come referenti scientifici i paleontologi David Evans (ROM) per l’area del Milk River, Manyberries e Corwin Sullivan (University of Alberta e Philip J. Currie Dinosaur Museum) per il progetto nell’area di Grande Prairie.
    Le attività di campagna si sono svolte nella regione dell’Alberta, in Canada, e le oltre tre settimane di permanenza ci hanno dato modo di apprezzare le bellezze e la varietà di questa regione da un punto di vista geologico ma anche paesaggistico, oltre che alla ricchezza di reperti fossili. 

    Gli studenti che ci hanno accompagnato in questa esperienza hanno provenienze formative differenti, e per questo motivo, le attività svolte sul campo sono state di carattere geo-paleontologico la prima e più specificatamente paleontologica la seconda.

    L’Alberta è al centro delle scoperte di dinosauri già dalla fine dell’800, quando diverse spedizioni del Geological Survey of Canada raccolsero ossa dei grandi rettili mesozoici nella parte più meridionale della regione. Quasi sempre i siti più produttivi e in generale gli esemplari più significativi e meglio preservati provenivano dai calanchi lungo il Red Deer River, in quello che oggi è giustamente chiamato Dinosaur Provincial Park. Per questa sua importanza, l’area all’interno e intorno al Dinosaur Provincial Park è stata quindi riccamente campionata, con oltre 400 scheletri di dinosauri articolati o associati raccolti da questa località in oltre un secolo di ricerche.

    La prima parte del nostro lavoro si è svolta dal 15 al 26 luglio, nell’area del Milk River lungo il confine con il Montana (USA).Il nostro team ha fatto parte di un progetto di ricerca sul campo che va avanti da diversi anni, organizzato e avviato dal Royal Ontario Museum (con la supervisione del Dott. David Evans) con i colleghi del Cleveland Museum of Natural History e del Royal Tyrrell Museum. Quest’area contiene alcuni dei più antichi sedimenti con faune a dinosauri in Alberta e ha il potenziale per rivelare nuove specie dei grandi rettili mesozoici per contribuire alla nostra conoscenza nell’evoluzione dei dinosauri del tardo Cretaceo, oltre a rappresentare una delle aree con la maggior biodiversità a dinosauri del mondo.

    Daspletosauru quarry_Foto di A. Giamborino

    La geologia e la paleontologia del tardo Cretaceo dell’Alberta sono state intensamente studiate, ma le ricerche sono state indirizzate principalmente verso aree con grandi quantità di siti affioranti facilmente accessibili, concentrando l’attenzione come già detto, sul Dinosaur Provincial Park.
    Nei livelli fossiliferi negli strati rocciosi della Dinosaur Park Formation sono presenti diversi turnovers faunistici che sono certamente dovuti a cambiamenti ambientali di queste aree. Lo studio quindi anche delle aree limitrofe al Dinosaur Provincial Park è importante per comprendere meglio le cause di questi cambiamenti e i loro reali effetti sulla fauna. Spostandosi nell’area più a sud dell’Alberta al confine con il Montana, nella regione del Milk River, i dati geologici e paleontologici sono però più scarsi ma comunque molto promettenti. Da questa zona infatti arrivano alcuni dei più antichi sedimenti a dinosauri in Alberta (Milk River, Foremost e Oldman Formation) nonché porzioni significative delle Oldman e Dinosaur Park Formation che sono equivalenti nel tempo alle sezioni esposte all’interno del Dinosaur Provincial Park e che quindi potrebbero contribuire ad una maggiore comprensione dell’area.

    Mappatura sito_Foto A. Giamborino

    Per questo motivo, il progetto di ricerca pluriennale sul campo, mira a eseguire un’indagine paleontologica completa di quest’area, con l’obiettivo di compilare un quadro biostratigrafico dettagliato per questa regione che possa essere confrontato direttamente con il ben noto Dinosaur Provincial Park e per documentare la fauna ancora poco conosciuta dei dinosauri della metà inferiore del Belly River Group e della Milk River Formation. 

    Nei prossimi articoli racconteremo quello che è stata la nostra esperienza sul campo, direttamente dalla penna di chi è stato più coinvolto, i nostri studenti!
    Keep following us!!!

    Collezionare la Natura

    Il 13 e 14 maggio, torna a Napoli, presso il Complesso Universitario di Largo San Marcellino 10, la mostra mercato COLLEZIONARE LA NATURA.

    All’interno della manifestazione sono previsti due incontri:


    Sabato 13 maggio ore 11:15
    “Sulle Orme dei Dinosauri Italiani”
    con il paleontologo Dr.Fabio Petti (Società Geologica Italiana).

    Sabato 13 maggio ore 16:30
    “La Campania, un Monumento Geologico con Siti Fossiliferi di Pregio
    con il Dr. Antonello Bartiromo

    La ricca programmazione prevede anche alcune mostre temporanee:

    Gli oggetti frattali fra arte e natura, a cura di Gianni D’Anna.
    Dinosauri in Carta ed Ossa: la paleontologia raccontata dai francobolli, a cura di Nando Musmarra e Diana Fattori.
    L’incanto della Natura agli occhi di un illustratore autodidatta, a cura di Michelangelo Nuscowiz.
    La Caretta caretta impatta l’Antropocene: dai fossili alla plastica, a cura dell’Associazione Domizia, Museo del Danno.

    Orari di apertura

    sabato ore 10:00 – 19:30
    domenica ore 9:30 – 19:00

    Per info

    081.2537587 – 081.2537516

    prenotazionicm@gmail.com
    muspaleo@unina.it



    All’Ombra del Supervulcano

    Il supervulcano di Bolzano – uno dei più grandi eventi vulcanici della storia del mondo – si estendeva da Merano a Trento con un diametro di circa 70 km ed è stato attivo più volte nell’arco di 12 milioni di anni. Riporta in vita questo mondo lontano una nuova mostra temporanea al Museo di Scienze Naturali.

    280 milioni di anni fa, nella zona dell’attuale Trentino-Alto Adige, si verificò un importante evento vulcanico. Questo Supervulcano è stato attivo per oltre 12 milioni di anni ed è uno dei dieci più grandi nella storia della Terra. I possenti depositi di porfido testimoniano ancora oggi della sua attività, mentre gli altri strati rocciosi intervallati raccontano di periodi di calma, durante i quali si sono insediate piante e animali. Alcuni di loro hanno lasciato tracce profonde.
    Grazie ai fossili, modelli di animali e una simulazione dell’eruzione, la mostra Caldera – All’Ombra del Supervulcano vuole riportare in vita questo mondo perduto.

    Quando?
    Dal 17 marzo al 4 febbraio 2024 presso il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige.

    Grazie a un progetto di ricerca, questi strati sono stati studiati dagli scienziati del Museo di Scienze Naturali di Bolzano che, in esse, hanno scoperto numerose tracce di animali e piante.
    La mostra offre uno spaccato della vita di un tempo, in cui nulla era come al giorno d’oggi.

    “Qualche istante prima…” – Tridentinosaurus ©Davide Bonadonna

    INFO MOSTRA
    Aperto tutti i giorni, tranne il lunedì
    ore 10:00 – 18:00 (ultima entrata alle ore 17:30)
    Chiuso: 01.05.2023, 25.12.2023, 01.01.2024
    Museo di Scienze Naturali dell‘Alto Adige
    Via Bottai 1,I-39100 Bolzano

    Ingresso intero: 7 €
    Ridotto: 5 €
    Bambine/i fino 6 anni: gratis
    BIGLIETTI FAMIGLIA:
    Minifamiglie (1 adulto con bambini
    fino a 16 anni): 7 €
    Famiglia (2 adulti con bambini
    fino a 16 anni): 14 €
    Gruppi (min. 15 persone): 5 €/persona
    Scolaresche: 1,50 €/studente
    PROPOSTE
    Per gruppi:
    Visite guidate di 1 ora nella mostra
    temporanea: 40 € (+ ingresso al museo)
    Per scolaresche:
    Offerte didattiche per le scuole: Per le
    singole proposte e i prezzi consultate
    www.school.natura.museum

    PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA!
    reservation@museonatura.it
    oppure Tel. 0471 412975
    lun – ven, ore 9:00–14:00
    Sito della mostra:
    www.natura.museum/it/mostre-temporanee/supervulcano/

    ABBONAMENTI 2023


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